Nel mese di febbraio si celebra la presentazione di Gesù al Tempio che la tradizione popolare associa alla cosiddetta “Madonna candelora” (quest’anno cade il 2 febbraio). Per questa data pubblichiamo un dipinto di Bellini presente a Venezia nel palazzo della Fondazione Querini Stampalia. La Presentazione al Tempio è un dipinto su tavola, (80×105 cm), databile al 1460.
Non si conoscono le ragioni della realizzazioni delle due opere, forse legate ad eventi familiari, se nei personaggi fossero davvero presenti i ritratti della famiglia Bellini e di Mantegna.
La datazione dell’opera è incerta, ma viene comunque collocata dopo l’analoga Presentazione al Tempio di Mantegna (1455 circa), dalla quale Bellini riprese l’impostazione e gli attori in maniera molto fedele.
I personaggi principali sono pressoché identici a quelli di Mantegna: la Vergine regge il Bambino in fasce con i piedini appoggiati su un cuscino, mentre si fa avanti un vecchio sacerdote barbuto per prenderlo. Frontale al centro si trova San Giuseppe, che alcuni hanno identificato in un possibile ritratto del padre Jacopo mentre ai lati il pittore aggiunse due figure in più, che movimenta il gruppo e lo compone come una piccola folla umana. I personaggi sono stati variamente identificati, ma sempre nell’ambito della famiglia del pittore: i due uomini a destra sarebbero un autoritratto di Giovanni (che guarda lo spettatore) accanto al cognato Mantegna o al fratellastro Gentile; le donne a sinistra potrebbero essere Nicolosia, sorella di Giovanni e Gentile, nonché moglie di Andrea, e la madre Anna.
Al posto della cornice marmorea Bellini lasciò solo una balaustra, avvicinando così i personaggi allo spettatore. La dimensione più umana della scena è sottolineata anche dalla mancanza delle aureole e dal colore più morbido, accordato su toni bianchi e rossi alternati.
Articolo tratto dal sito: www.wikipedia.org