Passo – Passo 4.2:
Cosa sono i pigmenti e il loro impiego
1 – I pigmenti, meglio conosciuti come terre, non sono altro che delle polveri di diverso colore, ottenute non solo dalla lavorazione di particolari terre, ma anche da ossidi o in casi particolari da pietre preziose come nel caso del lapislazzuli dal quale si ricava il celeste. Una volta mescolate a particolari sostanze leganti danno origine ai colori ad olio, acrilici, tempera, o acquarello. Le “terre” diluite esclusivamente con acqua non risulteranno stabili nei supporti dove fossero applicate, rendendo difficile non solo la stesura ma anche la tenuta sul materiale impiegato. È indispensabile quindi la presenza di una sostanza aggrappante. Nel caso nostro, le terre vengono impiegate con l’ausilio della colla di coniglio debitamente diluita con acqua. Tale sostanza, renderà stabile nel tempo il colore sul materiale dipinto. Anche a distanza di tempo la colorazione rimarrà inalterata. Potrebbe opacizzarsi solo per effetto della eventuale polvere che si deposita, ma con una semplice spruzzata di acqua miscelata con colla di coniglio si farà rinvenire le tonalità iniziali. I pigmenti, hanno la prerogativa di potersi utilizzare in piccole quantità senza sprechi eccessivi, e per diluizioni molto elevate al fine di ottenere delle sfumature molto tenui. Non è necessario dotarsi di tanti colori, anche soltanto con i colori primari si ottengono dalla loro combinazione molte tinte diverse. Comunque, per il presepista, i colori più utilizzati sono: terra di Siena naturale, terra di Siena bruciata, terra d’ombra naturale, blu oltremare, bianco titanio, rosso permanente chiaro, giallo primario, nero Roma, terra verde naturale e un verde zinco chiaro.
2 – Prima operazione: sciogliere la colla di coniglio conservata in frigo, immergendo il vasetto per alcuni minuti in acqua calda, non bollente, e successivamente diluirla con acqua nella misura di 1 : 8, 1 ; 10, per permetterci una lavorazione continuata nel tempo. Per capire se la diluizione è corretta, questa non deve solidificare a distanza di molte ore.
3 – Inizialmente, fino a che non si è raggiunta una certa pratica, è opportuno lavorare con tre bicchieri, uno riempito di acqua per diluizione, e un secondo per pulire il pennello, nel terzo la nostra diluizione di colla di coniglio. Si inizia versando con il pennello piccole quantità della diluizione della colla sul piatto di plastica e successivamente si immerge, quanto basta, il pennello nella terra per prenderne la quantità necessaria da diluire. E’ Opportuno procedere con piccoli quantitativi di terra per volta, aumentando gradualmente se si è insoddisfatti della concentrazione ottenuta. Provate inizialmente su dei cartoncini di recupero per verificarne il risultato e prendere confidenza. Si passa quindi alla colorazione delle parti del presepe, nel nostro caso una porta incisa su un pezzo di polistirene, con della terra d’ombra naturale che deve essere ben distribuita e diluita, per coprire tutte le incisioni ottenute con cutter e matita . Da tener presente che, una volta asciutta, la colorazione tende a schiarire. Bisogna lasciar asciugare il pezzo prima di eseguire un nuovo passaggio di colore dalla tinta più chiara, questo per evitare che i colori si sovrappongano, creando un effetto cromatico indesiderato.
4 – Lasciamo asciugare per i successivi ripassi e sfumature. Inizialmente è opportuno provare più volte su piccoli lavori, allo scopo predisposti, o anche delle semplici basi di polistirene, per evitare inutili errori di difficile correzione. Non bisogna preoccuparsi se il risultato iniziale è insoddisfacente: è solo questione di esperienza. Attenzione che, a seconda del supporto da colorare, si ottengono risultati diversi. In questo caso la terra d’ombra, molto diluita, viene usata per riempire le incisioni del “legno” come fosse una colorazione di fondo ottenendo un buon risultato. Solitamente il gesso, ma anche il polistirene, va preventivamente preparato con un passaggio di pittura di fondo. La pittura di fondo è di un colore grigio verdastro e serve a coprire del tutto il supporto che poi verrà schiarito con passaggi successivi. Viene preparato impiegando della classica pittura murale aggiungendo del verde vescica, del terra d’ombra, e del blu oltremare, sono tre colori acrilici che fungeranno da aggrappante.
5 – I pennelli che si devono utilizzare sono di due forme diverse: una piatta e una tonda di dimensioni crescenti a seconda dell’impiego e della quantità di colore da distribuire. Privilegiare quelli con peli sintetici di discreta qualità poiché dimostrano maggiore resistenza. Nell’immagine, alcuni esempi di pennelli molto vissuti e seminuovi aventi prezzi diversi ma mai esagerati (sarebbe una spesa inutile). Passiamo quindi a dare la pittura di fondo su un elemento di una struttura di presepe.
6 – In questa immagine si notano due diverse incisioni su gesso. A sinistra, una lavorazione piatta eseguita con matita, ma che presenta una leggera colorazione di fondo di un grigio medio, per ottenere le fughe delle pietre più scure. A destra una incisione, elaborata da successivi passaggi, per rendere più realistiche le pietre e ampliare le distanze tra le fughe, ultimo atto prima della colorazione di fondo che, in questo caso, sarà molto tenue.
7 – In questo ingrandimento dell’immagine precedente si possono notare altri particolari dell’incisione su gesso. Sono presenti aree di contorno delle finestre che sono in mattoni e che non vengono elaborate. Questo per ottenere una colorazione più uniforme del laterizio e porre leggermente in evidenza la finestra, porta o quant’altro.
8 – Primo passaggio nella colorazione dei mattoni. Dopo l’asciugatura il colore diventa più pallido, ed è a questo punto che sideve eseguire un ripasso con colore più carico per creare differenze di tono. Poi un terzo ritocco solo in alcune posizioni, con colore chiaro o scuro, a seconda dei gusti personali. Nel caso dei mattoni non è necessario eseguire il passaggio con il colore di fondo in quanto è preferibile che le fughe sia ben evidenti. Eventualmente certe aree di muffa in piccole zone, si possono creare successivamente.
9 – In questa parete l’arco in mattoni è in leggero sbalzo rispetto alle pietre che lo circondano poiché l’incisione intorno è stata eseguita togliendo un leggero strato di gesso (poco più di un millimetro). Questo mi permette di colorare creando un leggero effetto profondità. Anche qui più passaggi di colore rendono i mattoni più realistici, e si correggono eventuali errori di spessore dovuti a imprecisione dell’incisione.
10 – L’immagine presenta una porta realizzata in polistirene dipinta di verde e una piccola parete interna in gesso con colorazione diversa, per singola pietra e angolo con intonaco per i quali è previsto un passaggio di invecchiamento. Per ottenere colorazione e fughe dei mattoni ben in evidenza, è indispensabile usare il pennello nell’unico modo possibile ovvero con le setole il più orizzontali possibili al piano, altrimenti le fughe verrebbero coperte e la colorazione non avrebbe le giuste sfumature.
11 – Dopo il secondo passaggio di colore i mattoni dell’accesso al fienile, pur se ancora bagnati, presentano una colorazione più o meno intensa creando quella diversificazione di tonalità cercata.
12 – A presepe finito, con tre passaggi successivi, distanti nel tempo uno dall’altro fino a completa essiccazione, si ottiene la colorazione definitiva dei mattoni.
13 – Particolare della colorazione ultimata del presepe.
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